Domenica alle 11 ero già tornata a casa, con la consapevolezza di dover cucinare per l'abituale pranzo della domenica. Mia mamma ha pensato bene di rompersi un piede durante il suo primo giorno di ferie. Quando si dice "che fortuna"! Povera, è ormai parte integrante del divano in sala... Poi diciamo anche con povera assocerei l'aggettivo rompiballe, perché quel che è giusto è giusto. Non potendo fare lei niente, detta istruzioni alla lettera agli altri, non considerando che gli altri le cose le possano saper fare a prescindere, senza che nessuno impartisca indicazioni puntigliose. Nel mentre in cui facevo queste pesche, ad esempio, è riuscita a dirmi: "sai come le devi aprire? le devi incidere e poi roteare". Inutile dire che fossi senza parole. Ma questa è un'altra storia, e la storia di queste pesche è che sono state il dolce del mio pranzo domenicale, veloci da fare quanto buone da mangiare. Ovviamente preparate su richiesta dell'esigente madre, che il giorno prima aveva trovato la ricetta da qualche parte e voleva assolutamente provarla...
Ingredienti
6 pesche
50 g di amaretti
una manciata di mandorle
30 g di zucchero di canna
1 cucchiaio di cacao amaro
Preparazione
Lavate, asciugate, incidente a metà le pesche nel verso verticale, roteatele e dividetele a metà. Eliminate il nocciolo nel mezzo, e con l'aiuto di un coltello incidetele e scavatele della polpa in eccesso per creare una conchetta nel mezzo in grado di contenere il ripieno. La polpa che avete eliminato tenetela invece da parte. Nel mixer, tritate gli amaretti, lo zucchero, le mandorle, il cacao e la polpa in questione. Avrete quindi creato un ripieno cremoso. Se le pesche però non dovessero essere sufficientemente "sugose", è probabile che il mix rimanga asciutto: in questo caso vi suggerisco di aggiungere un cucchiaio di vino dolce o di amaretto. Disponete le pesche in una pirofila e riempitele del composto appena ottenuto. Infornatele in forno già caldo a 180° e lasciatele cuocere per circa 30 minuti. Servitele tiepide. Alternativamente, anche fredde hanno il loro perché.