venerdì 21 ottobre 2011

Tajarin con zucchine, speck e panna

                                

Tajarin che poi altro non sono che i tagliolini piemontesi, che un giorno la Rosella ci ha portato a casa dicendoci assolutamente di provarli perchè sono buonissimi. Sul primo momento non sapevamo bene come farli, poi è stato sufficiente aprire il frigo, vedere che cosa c'era a disposizione.

Ingredienti (per 4 persone)
300g di tajarin
2 zucchine
60 g di speck
1 confezione di panna da cucina
olio q.b.
sale q.b.
vino bianco q.b.

Preparazione
Tagliate a mano alla julienne le zucchine, dopo averle lavate e mondate e fatele cuocere in un saltapasta con un goccio di olio evo. Sfumate a metà cottura con del vino bianco, salate e lasciate assorbire un po' il vino. A questo punto unite lo speck, tagliato a fettine. Nel mentre, lessate i tajarin e poco prima di scolarli, unite la panna a zucchine e speck. Unite quindi i tajarin, mescolate il tutto, unendo due mestoli di acqua di cottura della pasta, e servite subito, senza far cuocere troppo la panna con la pasta, per evitare che diventi troppo asciutta.

domenica 16 ottobre 2011

Crostata alla crema di limone


Urge che pubblichi subito questa ricetta, perchè la crema l'ho fatta un po' a caso ed il rischio di dimenticarmi come l'abbia fatta tra una settimana è molto molto alto... Ma partiamo dal principio. Sono due giorni che mi godo la quiete domestica. E poi ho deciso  di dedicarmi un po' di più alla cucina. Innanzitutto, venerdì mi ero ripromessa di preparare i macaron da portare in ufficio, perchè in effetti qui li avevo solo millantati... è vero, sono stata pessima a non averli portati prima, ma a mia discolpa devo dire che sento molto l'ansia da prestazione quando prepararo qualcosa per la prima volta a delle persone per cui ancora non ho cucinato mai niente prima. Non so, devo maturare una certa confidenza prima di auto sottopormi a giudizio. Ad esempio, ho pubblicato la foto di questa torta su facebook poco fa, ed è apparso il like di Davide e mi è venuto in mente che lui era stato l'unico ad accorgersi che nella mia frolla c'era l'amaretto di Saronno e può sembrare una cavolata, ma al di là del suo fine palato (grande Lant!!), sono cose che ricordo e mi viene da sorridere, perchè la soddisfazione di vedere ai tempi sparire nel giro di poco la mia crostata alla marmellata di fragole era immensa e mi spingeva a riprepararne un'altra ancora nel giro di breve. Per non parlare di Nico che si spazzolava dolci, nonostante il suo diabete, davvero un mito! O di Dino che si mangiava 15 macaron uno dietro l'altro, consapevole del mal di stomaco che sarebbe seguito inevitabile. Ragazzi, voi mi mancate davvero, i miei nuovi colleghi maschi non mangiano dolci, ma come si fa?? Ecco, questo per spiegarvi che dove lavoravo prima il test l'avevo passato, quindi mi era più facile cucinare.
Ma chiudendo parentesi, torno alla crostata: perchè l'ho fatta. Beh, a fronte della preparazione dei macaron, in frigo mi erano rimasti 4 tuorli, e quindi mi sono cimentata in questo esperimento di crema al limone.

Ingredienti
Per la frolla

Per la crema
3 tuorli
2 limoni (succo e scorza)
30 g di burro
100 g di zucchero
150 ml di latte
2 cucchiai di maizena

Preparazione
Per la frolla

Per la crema
Amalgamate a pomata burro e zucchero, quindi aggiungete i tuorli leggermente sbattuti in precedenza, i due  cucchiai di maizena e stemperateli aiutandovi con il succo dei limone, aggiungendo anche la loro scorza grattugiata. Cuocete sul fuoco fino ad ebollizione, quindi togliete dal fuoco tenete fa parte il padellino. A questo punto riscaldate il latte, versatelo caldo a filo sulla crema, amalgamate, riportate il tutto sul fuoco e lasciate cuocere fino ad ebollizione, facendo attenzione che la crema non si attacchi, quindi mescolando sempre.

Dividete il panetto di frolla, stendete un primo disco utilizzando poco più della metà del panetto. Adagiatelo su un foglio di carta forno, utilizzando una teglia da 28 cm di diametro. Bucherellate il fondo con una forchetta, distribuiteci la crema e coprite con un secondo disco di frolla. Sigillate i bordi ed infornate a 180° per circa 20/25 minuti.

Sfornate, lasciate intiepidire e spolverate la superficie con zucchero a velo a piacere.

sabato 8 ottobre 2011

Rigatorni al pesto di mandorle con pomodorini e cacioricotta



E' da un po' che non posto qualche ricetta, mi dovete scusare. Questo stesso piatto di pasta, ad esempio, l'ho preparato circa un mesetto fa, ma purtroppo non sono proprio riuscita a ritagliarmi il doveroso tempo per pubblicarlo. In generale la voglia di cucinare devo ammettere che non è alle stelle, mentre come sempre persiste la voglia di mangiare a qualsiasi ora del giorno, schifezze e piatti sani, senza troppo formalizzarsi. Ma vi dirò, il fatto che cucini meno non lo vivo proprio come un fatto negativo, per me vuol solo dire che non ho più l'impellente bisogno di un tempo di rinchiudermi il cucina per isolarmi da tutto. Quindi, ogni piatto che faccio adesso, magari lo cucino con un po' meno ossessione per la perfezione, ma sicuramente lo cucino con la stessa dedizione e con lo stesso piacere di sempre. Questa pasta ad esempio è un'alternativa improvvisata sul momento, solo perchè avevo voglia di provare un condimento nuovo, e devo dire che è risultato essere proprio gustoso.

Ingredienti (per 4 persone)
250 g di rigatoni
15/20 foglie grandi di basilico fresco
50 g di mandorle
olio evo q.b.
100 g di pomodorini ciliegino
cacioricotta q.b.
sale q.b.

Preparazione
In un mixer, tritate le foglie di basilico lavate e ben asciugate in precedenza con le mandorle. Aggiungete un del sale e dell'olio evo, fin tanto che non otterrete una sorta di emulsione morbida simile al pesto.
Nel mentre, lessate i rigatoni e in un saltapasta con un goccio d'olio fatte leggermente appassire i pomodorini. Scolate la pasta e rigirate nel pomodorini, quindi aggiungete il vostro pesto di mandorle, mescolate, impiattate e spolverizzate con abbondante cacioricotta.